Maternità surrogata - La Consulta invita il legislatore a colmare un vuoto legislativo
La Corte Costituzionale, chiamata ancora una volta a pronunciarsi sulla compatibilità o meno delle norme che vietano la surrogazione di maternità e la trascrizione dell’atto di nascita dei bambini nati mediante ricorso a tale modalità, con sentenza del 28 gennaio-9 marzo 2021 n. 33, ha dichiarato l’inammissibilità della questione di legittimità dell’art. 2, comma 6 Legge 40/2004, degli artt. 18 D.P.R. 396/2000 e 64, comma 1 lett. g) Legge 218/1995 sollevata dalla Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione con ordinanza interlocutoria n. 8325/2020 del 29 aprile 2020, pur esprimendo perplessità circa la legittimità di tali divieti.
La Corte Costituzionale, se da un lato riconosce l’esigenza di scoraggiare pratiche quali quella in esame, che lederebbero la dignità della madre surrogata, dall’altra ritiene altresì meritevole di tutela l’interesse del minore di ottenere un riconoscimento anche giuridico dei legami che, nella realtà fattuale, già lo uniscono ad entrambi i componenti della coppia, legami che sono parte integrante dell’identità stessa del minore, che vive e cresce all’interno di un determinato nucleo familiare, anch’esso tutelato a livello costituzionale dall’art. 2, il quale sancisce il riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.
Orbene, tale interesse secondo la Corte Costituzionale non può essere adeguatamente tutelato mediante l’istituto dell’adozione in casi particolari di cui alla legge n. 184/1983, in quanto lo stesso non attribuisce la genitorialità all’adottante, non consente di stabilire vincoli di parentela tra il minore ed i congiunti del genitore c.d. d’intenzione, precludendo altresì la possibilità dell’adottato di succedere ai medesimi e richiede la manifestazione del consenso del genitore biologico, consenso che potrebbe venir meno in caso di sopravvenuta crisi all’interno della coppia.
Viene quindi evidenziato un vuoto normativo, che la Corte Costituzionale invita a colmare, esortando il legislatore a predisporre strumenti ed istituti idonei a garantire ai minori nati mediante ricorso alla maternità surrogata gli stessi diritti che derivano dal riconoscimento e dalla trascrizione dello stesso.
Il legislatore accoglierà finalmente tale invito?
Erika Magro
Avv. abilitata all'esercizio della professione forense presso la Corte d'Appello di Milano dal 2019 e iscritta allo stesso anno all'Ordine degli Avvocati di Pavia.